Una serata all’insegna dell’etica e dell’ironia quella che si è svolta giovedì 30 maggio presso l’Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto in occasione di “Avvicina l’arte contemporanea – diventa collezionista”. Nikla Cingolani, critica e responsabile delle Relazioni Esterne e Promozione dell’Attività di Marche Centro d’Arte, in questo quarto appuntamento, ha presentato Rita Soccio. L’artista durante la serata ha spiegato le sue opere dal forte impatto emotivo che ha catalizzato il pubblico il quale si è dimostrato via via sempre più coinvolto. Sono opere che attraggono immediatamente per la qualità tecnica con cui sono realizzate e costringono a confrontarsi con i significati profondi, talvolta commoventi, che vi sono racchiusi. E’ il caso di “Ti amo da morire”, una delle opere che ha colpito di più gli spettatori i quali potevano leggere, su ogni fiala contenente liquido rosso come il sangue, l’etichetta con scritto il nome di tutte le vittime di femminicidio. Si tratta di un work in progress poiché questa piaga non si rimargina e le donne continuano a morire per mano di uomini violenti. Con “Baby Warning” denuncia la tossicità di sostanze dannose scegliendo come manifesto le bambine di un reality americano che assomigliano a bambole di plastica dopo essere state sottoposte dalle mamme a un pesante make up per vincere il titolo di Little Miss Perfect. E’ un’arte che attinge dai fatti sociali, economici e politici affinché l’opera parli al mondo e lo metta in discussione. Un rapporto tra arte e società in cui l’artista ha un ruolo determinante per l’elevazione etica e spirituale dell’essere umano.
Con feroce ironia trasforma i marchi di famose multinazionali in veicoli di senso grazie a messaggi che suonano come campanelli d’allarme, obbligandoci a guardare la realtà con occhi nuovi. Nella serie “Baci” il cartiglio dei famosi cioccolatini, invece che solita mielosa frase d’amore, vi troviamo i 12 articoli della Costituzione Italiana.
E’ una riflessione sul comportamento come proposta di un particolare modo di “stare insieme al mondo” con responsabilità e rispetto facendo leva sulla comunicazione, la condivisione, il dialogo. Una strategia dove l’ironia diventa esempio di convivenza sociale e assume una dimensione estetica.
Possedere un’opera di Rita Soccio significa avere la possibilità di sentirsi sempre in formazione, sempre in crescita grazie alle molteplici riflessioni cui sottopone.
La serata si è terminata con il motto dell’artista “l’arte senza etica è solo estetica”.

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